GIORNATA DELLA MEMORIA - Una storia di sopravvivenza ebraica in Italia

Informazioni Generali

  • 21 Gennaio 2023
  • Conversazione con Simonetta Heger. Con la testimonianza di Ruth Foà Hauben ex internata a Ferramonti

Sabato 21 gennaio - Ore 16.30
Sala Eventi - Biblioteca Comunale "A. Manzoni"

 

GIORNATA DELLA MEMORIA - Una storia di sopravvivenza ebraica in Italia

Conversazione con Simonetta Heger. Con la testimonianza di Ruth Foà Hauben ex internata a Ferramonti

 

Nel buio degli anni della persecuzione razziale antiebraica attivata dal regime fascista nel 1938, e continuata nel nord Italia fino al 25 aprile del 1945, un capitolo poco conosciuto è quello dei campi italiani di internamento.
Posti nell'Italia centrale e meridionale, furono organizzati frettolosamente nei giorni successivi all'entrata in guerra dell'Italia, nel giugno 1940, e vi vennero portati ebrei stranieri residenti nella penisola. Molti di loro erano artrivati negli anni trenta per sfuggire alle persecuzioni già in atto in Germania, Polonia, Cecoslovacchia e Austria. Furono considerati da quel momento non solo cittadini di seconda classe - come tutti gli ebrei italiani - ma addirittura nemici.

Diversamente dai campi di concentramento e di sterminio tedeschi, dal campo di sterminio triestino della Risiera di San Sabba e dai campi di transito, organizzati dalla Repubblica di Salò a Fossoli, e Borgo San Dalmazzo, i campi di internamento per ebrei e stranieri non videro morte, violenza, lavoro coatto o altre forme di crudeltà.
A Campagna e Ferramonti Trsia, i due campi più grandi, così come negli altri campi minori, i nemici erano la fame, il freddo, laprivazione della libertà e la malaria, ma agli internati non furono mai tolti dignità e rispetto.
I carabinieri e la polizia che li custodivano non li considerarono mai "Stucke" (pezzi) come i nazisti chiamavano i prigionieri.

Per loro rimasero sempre persone.

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